Nella prima metà degli anni ’70 si assiste ad una rilevante produzione
di film che possiamo ricondurre ad un genere che chiameremo Commedia
Boccaccesca.
Queste produzioni si rifanno al modello del Decameron di
Pasolini, la cui prima proiezione risale all’agosto del 1971; di questo
modello sfruttano il nome e lo spirito, appunto boccaccesco. Il film è
spesso ad episodi, fatti singoli raccontati da più personaggi, in
analogia alle novelle del Decameron del Boccaccio; l’ambientazione è
sovente quella di uno pseudo ‘300 – ‘400 con preti, villici creduloni,
mogli infedeli, soldati di ventura; il tutto condito con un linguaggio
sboccato e scene scollacciate. In altri casi c’è un filo conduttore che regge lo sviluppo di una vicenda unica e in questi casi la produzione è
maggiormente curata in fatto di scenografia e dialoghi, con attori più
professionali; questi film si rifanno in realtà ad un genere già
sperimentato nella prima metà degli anni '60 con alcuni film in costume, ambientati nel periodo
medioevo-rinascimento, con una atmosfera soffusa di un elegante e
piacevole erotismo: si tratta di alcune produzioni quali "Una vergine per il principe", "La mandragola", "Le
piacevoli notti"; le realizzazioni degli anni '70 accentueranno
questa atmosfera, appunto da novella
boccaccesca, con una visione della vita dedita al piacere e alla
spensieratezza. E' un
genere che si esaurisce in pochi anni, dal 1972 al ’75 con circa
cinquanta film. Alcuni attori e soprattutto attrici, per la loro
prorompente bellezza, saranno le colonne portanti di questo genere:
Edwige Fenech,
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