L'album è un omaggio all'attrice che più di ogni altra ha inciso con la sua immagine sulla storia del costume, icona di una nuova e controversa femminilità, fatta di trasgressione e conformismo, provocazione ed innocenza. La sua bellezza esuberante, perfetta nelle forme e nel portamento, grazie agli studi di danza classica, fu determinante a lanciarla nel mondo del cinema. Balzata ai vertici della popolarità internazionale con il film "Et Dieu créa la femme (Piace a troppi)" con la celeberrima scena in cui danza uno sfrenato e disinibito Mambo, la Bardot interpreterà in circa venti anni di carriera alcuni film di spessore che la consacreranno come attrice di un certo rilievo: "La ragazza del peccato", "La verità", "Vita privata", "Il disprezzo". La sua vita sentimentale, condotta con spregiudicatezza tra matrimoni, divorzi, nuove relazioni ne farà in tutti gli anni della sua attività un grande fenomeno divistico, che susciterà l'interesse dei giornali scandalistici del tempo, ma anche di scrittori e filosofi. Nel suo ultimo film "Colinot l'alzasottane" appare già evidente la sua inclinazione animalista che la porterà a dedicare a questa causa tutto il resto della sua vita. [3] [4]