E’ un genere di film che si afferma tra l'inizio degli anni ’70 e gli ’80.

“Italiana” perché elemento distintivo del genere è la tipicità italiana dei caratteri, delle situazioni, degli ambienti; i film ci propongono un campionario di bonaccioni scansafatiche, latin lover impenitenti, amanti della tavola; linguaggi dialettali che caratterizzano geograficamente i personaggi secondo schemi predefiniti (le donne disinibite sono perlopiù venete o romagnole, gli uomini facoltosi lombardi, quelli gelosi siciliani, e così via); gli scenari sono tipici della piccola provincia italiana;

“Commedia sexy” in quanto nella trama si mescolano due ingredienti: comicità e pseudoerotismo: la comicità è spesso grossolana, sconfina talvolta nel volgare; le scene sexy sono in genere situazioni grottesche in cui la protagonista, alle prese col maschio di turno, si ritrova in abiti succinti o talvolta nuda: classica la scena della doccia. Tutto sommato scene, viste ad oggi, da educande.

Questa produzione è stata in generale snobbata dalla critica, perché ritenuta di esiguo spessore artistico, anche se ha saputo cogliere una esigenza degli italiani: quella di affrancarsi da tabù e ridicole censure che, nella cinematografia, ma anche nella TV, hanno caratterizzato quel particolare periodo; ha rappresentato in definitiva un fenomeno di costume producendo in un decennio circa tantissimi film ed incassi di gran lunga superiori alle spese. Racconta Lino Banfi, uno degli attori protagonisti di questo periodo, in una sua autobiografia: “sembra che Rizzoli (proprietario della casa di distribuzione CINERIZ), in una riunione dove si parlava di attori stranieri fenomeni d’incasso, abbia detto: Noi in Italia abbiamo Banfi: è un fenomeno che fa film poco costosi e fa incassare un sacco di soldi ai produttori”. Le interpreti (Laura Antonelli, Edwige Fenech, Gloria Guida, Carmen Villani, Barbara Bouchet, Annamaria Rizzoli, Nadia Cassini e tante altre) sono divenute i sex symbol femminili di quegli anni; gli interpreti maschili (Lino Banfi, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Pippo Franco, Gianfranco D’Angelo, ecc.) sono  rimasti grandi beniamini di quel pubblico.