Nasce a Roma il 3 novembre 1931. Dopo piccole parti in alcuni film minori, Sulla spiaggia del 1954, Una pelliccia di visone del 1956, la Vitti interpreta un primo ruolo di rilievo in Le dritte di Mario Amendola, nel 1958. Notata dal regista Michelangelo Antonioni, ne diviene per alcuni anni la musa ispiratrice, interprete privilegiata nei film sull’esistenzialismo del regista e sull’incomunicabilità dei propri personaggi, in eterno conflitto con una realtà incomprensibile e inafferrabile: sono la “trilogia esistenziale” del regista, L’avventura, La notte e L’eclisse degli anni 1960-62 e successivamente Il deserto rosso del 1964. Il successo ottenuto in Italia con questi film le dà una significativa notorietà che le consentirà negli anni di partecipare a coproduzioni internazionali con registi di rilievo: Roger Vadim ne Il castello in Svezia (1963), Miklos Jancso ne La pacifista (1971), Luis Bunuel ne Il fantasma della libertà (1974). Intanto la fine del sodalizio con Antonioni porta la Vitti decisamente e definitivamente verso la commedia e ruoli comico-brillanti. Sono innumerevoli i personaggi svagati e stralunati interpretati dalla Vitti, con uno stile di recitazione al limite del grottesco; questa sua peculiarità, caso unico nel panorama delle attrici italiane a lei contemporanee, le consente di confrontarsi da pari a pari con i grandi mattatori del cinema italiano, Sordi, Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Giannini, dando vita ad episodi, storie improbabili, situazioni paradossali che sono rimaste nella storia del cinema italiano. Tanti i film e tanti i registi affermati con cui ha lavorato: La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli, Amore mio aiutami (1969) di Alberto Sordi, Dramma della gelosia… (1970) di Ettore Scola, Ninì tirabusciò, la donna che inventò la mossa (1970) di Marcello Fondato, Noi donne siamo fatte così (1971) ancora di Dino Risi, Teresa la ladra (1973) di Carlo Di Palma, La tosca (1973) di Luigi Magni, L’anatra all’arancia (1975) di Luciano Salce, Tango della gelosia (1981) di Steno, Camera d’albergo (1981) di Mario Monicelli, Io so che tu sai che io so (1982) di Alberto Sordi, …. Premiata più volte nel corso della sua carriera, ha ricevuto sei David di Donatello, tre Nastri d’argento, un Orso d’argento nel 1984 al festival di Berlino e un Leone alla carriera nel 1995 alla Mostra internazionale del cinema di Venezia.
|