Ai primi del ‘900 sono solo le famiglie ricche, benestanti, quelle che nel periodo estivo si trasferiscono al mare o in campagna per lunghi periodi; sono le vacanze balneari descritte da Visconti in “Morte a Venezia” o quelle nella tenuta di Donnafugata del “Gattopardo”. Nel corso della prima metà del ‘900 questa abitudine si diffonde; le spiagge e i luoghi di villeggiatura in montagna si popolano, in estate, di famiglie della media borghesia; ma anche per operai, impiegati, lavoratori a basso reddito, tutti coloro che non possono permettersi il lusso di una vacanza completa, ci sono i treni organizzati dai “Dopolavoro” che consentono di trascorrere un “sabato fascista” al mare o ci sono i campi estivi per i più giovani. Il fenomeno diventa di massa dopo la seconda guerra mondiale;