I primi tentativi di rappresentazione di scene erotiche nei film risalgono alle stesse origini del cinema; “ Negli anni Dieci ebbero una discreta circolazione clandestina, soprattutto in Europa, alcuni cortometraggi anonimi che possono considerarsi proto-erotici o persino pornografici (a uno dei quali, girato in Italia con il titolo di Eros e Priapo, di incerta datazione, pare avesse collaborato addirittura G. D’Annunzio” [3]. Dopo alterne vicissitudini, legate al clima generale di repressione e censura dei regimi totalitari o di puritanesimo di quelli liberali, presente nella prima metà del secolo scorso,  il Genere incomincia a svilupparsi negli Stati Uniti,  per approdare in Europa, inizialmente Francia e Germania, a partire dagli inizi degli anni ’70; in Italia appare alla fine degli anni ’70-inizi '80 con realizzazioni di propria produzione o con riedizioni di film prodotti all'estero. Questo fenomeno comporta la rapida transizione da quel genere che potremmo definire “erotico” (con riferimento ai film interpretati da attori e attrici quali Edwige Fenech, Gloria Guida, Nadia Cassini, Renzo Montagnani, Lino Banfi, e tanti altri)  ad un altro più spinto ed esplicito nelle scene di sesso che potremmo chiamare “hardcore” o “pornografico”; è un genere che riscuote grande successo commerciale ma che viene relegato nel ghetto delle sale “a luci rosse”, sale destinate solo alla proiezione di film porno.

 

Il materiale pubblicitario, promozionale, impiegato è, inizialmente, di tipo bozzettistico: scene e protagonisti sono disegnati; gli artisti, artefici del bozzetto, sono quelli che firmano i manifesti pubblicitari dei film, diciamo così, tradizionali: Aller, Paradiso, Sciotti, Crovato, ecc. Successivamente, nei primi anni '80, anche per questo genere, come per tutti gli altri, il manifesto diventa fotografico, per poi nel seguito limitarsi alla sola comunicazione del Titolo del film, di per sé già abbastanza esplicito.

 

Alcune annotazioni:

- nell’album sono mostrate solo locandine disegnate, il cui formato è quello classico di 33x70 cm. Non sono prese in considerazione locandine di tipo fotografico,  di nessuno interesse, oltre che in taluni casi anche volgari;

- la produzione di questi film è, per i motivi detti, generalmente non italiana, e ciò rappresenta una eccezione rispetto ai film citati negli altri album di questa raccolta;

- è difficoltoso trovare informazioni di dettaglio su questi film: produttore, distributore, anno di realizzazione e di distribuzione in Italia, ecc. L'uso frequente di pseudonimi, l'inesattezza dei nomi riportati sul manifesto, il titolo italiano attribuito al film, generalmente differente da quello originario, rendono faticosa e talvolta infruttuosa la ricerca.

Nell'illustrazione delle locandine si è fatto sempre riferimento all'anno di realizzazione del film, indicandone anche il paese di produzione ed il titolo in lingua originale; se disponibile, è segnalato anche l'anno di distribuzione in Italia. In alcuni casi non è stato possibile trovare alcuna di queste notizie.

Prezioso in questa ricerca il testo [47].