Locandina sequestrata per oscenità; da un articolo de La Stampa
del 18 febbraio 1967;
Sequestrato il
manifesto di un film contro la mafia
Il sostituto
procuratore della Repubblica, dott. Pasquale Pedote ha oggi
convalidato il sequestro compiuto ieri dall'ufficio spettacoli
della questura del manifesto del film "A ciascuno il suo"
diretto da Elio Petri e tratto dal noto romanzo di Leonardo
Sciascia. Il cartellone riproduce una scena del film con Gian
Maria Volontè e Irene Papas. Il magistrato ha anche incriminato
il titolare della tipografia, Guadagno, e il capo dell'ufficio
stampa della casa distributrice della pellicola, Alessandro
Simeoni. L'accusa è di aver stampato e diffuso manifesti
contrari alla decenza. Il processo è stato fissato dinanzi alla
quarta sezione del Tribunale per il 28 febbraio.
Da una intervista
a Sandro Simeoni,
autore del bozzetto da cui è ricavato il manifesto:
"Non potendo colpire Sciascia che allora era un
personaggio impegnato politicamente nello scrivere, nè
il signor Elio Petri, ..... censurarono la pubblicità
giudicandola immorale: era una scena di un bacio tra un
uomo e una donna..... Io fui condannato non solo come
autore, ma anche come capo ufficio stampa perchè dissero
che avevo dato il beneplacito a questo manifesto".
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