Fotogrammi di carta
I Manifesti del Cinema italiano |
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Il regista Federico Fellini, intervistato nel 1993 dal giornalista Dario Zanelli, rilasciava un’intervista [1] di cui sono riportati alcuni passaggi: “ In provincia “, ricordava il regista, “ i manifesti erano un fatto importante: rappresentavano il gioioso annuncio dell’arrivo di una serie di amiconi. Di solito li scoprivamo andando a scuola, la mattina: nelle piazze e nelle strade ancora nascoste nella nebbia apparivano, un po’ alla volta, questi faccioni colorati di Clark Gable e Mirna Loy, Claudette Colbert e Gary Cooper, preannunciando che i loro film erano in arrivo nei tre o quattro locali di prima visione della città… Quei manifesti, continuando a caderci sotto gli occhi più volte al giorno, bastavano a creare, prim’ancora dei trailers, dei ‘prossimaente’ che vedevamo nelle sale, un caldo clima di attesa, che rispondeva in pieno al festoso rituale del cinema di allora…Per la mia generazione essi hanno anticipato tante scoperte, che poi uno fa nel corso dell’esistenza. La scoperta del pianeta donna, innanzitutto: la tenerezza, il languore, il desiderio, abbiamo imparato a conoscerli anche attraverso i manifesti, e in particolare attraverso i manifesti del cinema, sempre attenti a esplorare il paesaggio della femminilità…Sono come le canzonette: ti riportano a certi momenti della tua vita, impedendoti di perderli. Ti riportano cioè non tanto e non soltanto ai film, quanto alle loro stagioni, al clima e al sapore di quelle stagioni.” |
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L'intervista di Fellini è significativa; fin dalle sue origini il Cinema è stato accompagnato da manifesti [2] che, con il passar del tempo, hanno fissato ciò che nella proiezione del regista era per sua natura evanescente. Hanno fissato i volti dei personaggi e la loro storia, ma non solo; ne hanno tramandato il contesto socio-culturale, le abitudini, le speranze, le illusioni...; a chi riesce a leggere al di là delle immagini hanno lasciato aperto uno spiraglio sul passato. I manifesti che si possono qui ammirare sono raccolti in album e provengono dalla mia collezione privata di circa 6.000 esemplari. Ciascun album può essere dedicato ad un attore o ad un regista, può descrivere filoni tematici, cicli di film o produzioni di uno specifico genere che possono suscitare la curiosità del collezionista o del cinefilo; salvo qualche eccezione sono film prodotti o coprodotti in Italia. Ssebastiano cannavo' sebastiano2.cannavo@gmail.com |