Chi lavora è perduto ( In capo al mondo )

Anno 1963 - Regia: Tinto Brass

Locandina 33x70

  

Su quale dei due fosse il titolo originario si trovano notizie discordanti; che questo titolo fosse "In capo al mondo" si deduce sia da un esame della locandina, ma sopratutto da un articolo apparso su l'Unità del 18 marzo 1964 intitolato "Le rivoluzioni viste da Brass", in cui si affermava: "....L'avvenimento cinematografico della settimana, a Milano, è il film di un regista esordiente...che sta ottenendo un brillante.... successo commerciale. Nei primi tre giorni, al Cinema d'Essai di Milano, "Chi lavora è perduto" ha già incassato quanto in sedici 'prima visione' a Venezia. Una cifra di quasi due milioni e mezzo in così breve tempo non era mai stata ottenuta da nessuna opera prima italiana. Tinto Brass può esserne contento; i censori che avevano tentato di boicottare il film quando si chiamava "In capo al mondo" un po' meno, anche se hanno contribuito essi stessi, in certa misura, a tale risultato".