La trama: Gianni, Nicola e Antonio, dopo aver militato nelle file partigiane ed avere maturato insieme ferventi ideali, conclusasi la guerra si disperdono: Antonio fa il portantino al San Camillo di Roma; Gianni diviene avvocato; Nicola insegna in Sicilia, si sposa e lotta da idealista per un cinema che trasformi la societā. Luciana č una ragazza che Antonio conosce e che Gianni prima gli strappa e poi abbandona per sposare la figlia di un costruttore edile, un palazzinaro senza alcuna coscienza sociale. Occasionalmente, ma sempre pių raramente, i tre si incontrano. Dopo molti anni, quando ciascuno ha definitivamente preso la propria strada, hanno modo di esaminarsi e giudicarsi in occasione di un incontro imprevisto al quale prende parte anche Luciana che ha infine sposato Antonio.

 

"C'eravamo tanto amati convince da qualunque parte lo si guardi: per lo stretto rapporto fra l'invenzione stilistica e l'orchestrazione della materia; per la discrezione con cui assorbe le motivazioni ideologiche in una struttura narrativa ampiamente articolata nell'analisi psicologica e di costume .... Mischiando l'affetto all'ironia, l'amaro al buffo, e tuttavia serbandosi lucido nel giudizio politico sulle forze che hanno frenato il progresso del paese, fa pių opera di conoscenza storica che di generica autocommiserazione generazionale" [Giovanni Grazzini, 'Cinema '74'].