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La Trama:
Benedetto (Enrico Viarisio)
e Giulio (Maurizio D'Ancora) sono due amici. Giulio, che un giorno ha
salvato l'amico dall'annegamento, si ritiene autorizzato a chiedergli un
grosso favore: per accattivarsi i favori di una anziana e ricca zia che
lo vorrebbe sposato, le fa credere di aver fissato il giorno delle nozze
e le manda la fotografia della fidanzata (Maria Mercader) di Benedetto,
spacciandola per la propria promessa sposa. Ma la zia intende
presenziare al matrimonio e così, in due sale dello stesso albergo,
contemporaneamente, si svolge il matrimonio vero, quello di Benedetto, e
il matrimonio inventato, quello di Giulio, con la sposa costretta a far
da spola tra i due mariti. L'arrivo di Ninetta (Anna MAgnani) vera
fidanzata di Giulio, che viene a reclamare le proprie ragioni, complica
le cose. Ma alla fine le situazioni sono ristabilite nella normalità.
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"E' una farsa matrimoniale
all'antica, condotta a tutto vapore, interpretato a tutto vapore, e solo
languidamente e mollemente raccontata... Gentilomo ha diretto
deliberatamente al ritmo nevrastenico e nel tono iperbolico delle
vecchie farse cinematografiche... Quel ritmo equivalente di quelle opere
così care e lontante" [Sandro De Feo -Il Messaggero, 10 luglio 1942].
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Finalmente soli (1942)
Regia: Giacomo Gentilomo
"Essendosi ripromesso di
mettere assieme una farsa a ritmo veloce, Giacomo Gentilomo ne ha
diretta una addirittura travolgente. Finalmente soli è un
film rompicollo, un film valanga, pensato e realizzato a cento all'ora.
Nei due cortei nuziali che s'inseguono troviamo gli echi di Un
cappello di paglia di Firenze [1927 regia di René Clair, n.d.r.]
ma in tutto il film risuonano, festosamente, gli echi di varia e
pittoresca origine. I personaggi sono macchiette e molti degli attori
che li impersonano hanno mostrato di saper districarsi nel difficile
lavoro della farsa. In quanto a Viarisio, se il suo gesticolare si
sfruttasse per ottenere energia elettrica, quanta se ne potrebbe
produrre" [Corriere della Sera, 2 maggio 1942].
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