La Trama: Luciano è l'unico superstite di una pattuglia sopraffatta durante la battaglia dell'Amba Alagi; i tre compagni, Giuseppe, Salvatore e Carlo, sono morti combattendo. Il quarto, Mario, alla vigilia della battaglia, ha disertato e non si è più avuta alcuna notizia di lui. Mutilato e sottoposto a lunga prigionia, Luciano, quando ritorna in patria, vuol adempiere alla promessa fatta ai commilitoni, di rintracciare le loro famiglie. Inizia, quindi un pellegrinaggio, che lo porta da Napoli, dove incontra un amico di Giuseppe, alla Sicilia, dove dà assistenza alla madre di Salvatore; di lì alla Toscana. Dopo aver conosciuto il vecchio maestro di Carlo, si reca a Milano, dove vive col suo figliolo, Maria, la moglie di Mario, che venera il ricordo del marito, da lei creduto un eroe. Luciano, che un tempo era innamorato di Maria, non la disillude. Improvvisamente ricompare Mario; si era unito ad una banda di contrabbandieri, che ora lo perseguita ricattandolo. Sinceramente pentito, Mario vorrebbe riprendere il suo posto a fianco della donna, che ancora l'ama. Aggredito dal capo della banda, viene difeso da Luciano, che decide di aiutare ancora l'antico commilitone e permettergli di iniziare una nuova vita.

 

Ancora una volta Luciano Tajoli fa mostra della sua bravura canora con alcune canzoni del suo repertorio: "Come facette mammeta", "Il valzer della strada", "Il primo amore", "Viale d'autunno", "Acquaiolo" e "Luce degli occhi miei".

Il film è di qualche interesse anche perchè utilizza alcuni filmati di repertorio della campagna dell'Africa Orientale (1940-41).