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Nei titoli di
testa si legge: "Realizzato con il cordiale interessamento delle
Autorità Militari Alleate" e, forse per atto dovuto, l'atmosfera
che pervade la vicenda è positiva, piena di speranza per il
futuro e per la rinascita. Questo film, con le sue riprese dal vero,
è una preziosa testimonianza di quel momento storico.
E' uno dei primi
film di Luigi Zampa, il primo in cui il regista si avvicina al
nascente Neorealismo. L'impianto del film è ancora quello
classico, una storia sentimentale, da "telefoni bianchi", ma la
vicenda è contestualizzata nella Roma appena uscita dalla
guerra, appena dopo la liberazione da parte degli alleati,
quando ancora nel Nord dell'Italia imperversano i Nazisti e i
Repubblichini.
E' un film girato in strada, in spazi
all'aperto, tra le macerie reali del piccolo paese, quando ancora la
ricostruzione non comincia; con il barbiere che lavora per
strada, le lezioni all'esterno della scuola crollata, anche le
funzioni religiose tenute a cielo aperto, nella chiesa senza
tetto. A Roma le tracce della guerra sono meno visibili; la
città è stata risparmiata e il clima che si respira è diverso:
c'è un sottobosco che fa affari con il mercato nero, ci sono
tante ragazze che dopo anni di privazione si concedono per poco
ai militari liberatori, sono stati aperti locali da ballo,
riservati ai soldati, in cui impazzano i nuovi ritmi americani;
ci sono poi le bellezze classiche della città, che i due soldati
visitano in carrozzella, quasi un'anticipazione del film
Vacanze romane.
Manifesto 70x100
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Un americano in vacanza (1945)
Regia: Luigi Zampa
Revisione cinematografica:
Anche questo è uno
dei pochi film, girati a Roma dopo la liberazione ma con la
guerra ancora in corso, la cui realizzazione è stata favorita
dal P.W.B. (vedi Nota a lato). La Domanda di
presentazione per la richiesta di Nulla Osta è del 15 dicembre 1945;
rilasciato il 14 febbraio 1946
La Trama:
due soldati americani sono in
viaggio verso Roma per godersi una breve licenza; la città è
stata da poco liberata dalle truppe alleate e la guerra si è
spostata più a nord. In un paesino, alle porte di Roma, dove si
fermano per una sosta, incontrano una giovane maestrina; il
paese è stato distrutto dai bombardamenti e la ragazza sta per
recarsi a Roma per svolgere due incarichi: raccogliere aiuti dal
Vaticano, per la ricostruzione e convincere il figlio dell'uomo
più facoltoso del paese a tornare alla casa paterna; il
padre del ragazzo ha promesso fondi per la ricostruzione
della chiesa e della scuola se riuscirà a riportare il giovane
sulla retta via. Il camioncino su cui viaggia la ragazza, tra
scatoloni e masserizie, lungo la
strada verso Roma, deve però fermarsi per un guasto e la ragazza
deve accettare il passaggio
offertole dai soldati. La maestra
è inesperta, ma al tempo stesso saggia e determinata; la
sua timidezza si erge a barriera della grande espansività di uno
dei due che, talmente innamorato, dedica tutto il tempo della
licenza a corteggiarla; alla fine la simpatia e l'affetto per il
soldato emergeranno in tutta la loro spontaneità. La ragazza
deve però
ritornare in paese, dopo aver raggiunto i suoi due obiettivi; il
soldato la raggiunge per giurarle il suo eterno amore prima di
ripartire con la jeep verso il fronte.
Foto 25x35
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