Locandina 33x70

 

 

Il film è tratto dal romanzo omonimo di Giorgio Bassani, che disconosce la versione cinematografica e ritira la sua firma dalla sceneggiatura.

De Sica in realtà sa rendere il film un'opera autonoma dal romanzo, suscitando"... un contrappunto fra l'ambiguità dei personaggi e della storia d'amore e il crescente malessere provocato nella comunità ebraica dai primi segni della persecuzione razziale, per cui viene il momento che il giardino dei Finzi Contini è insieme un ghetto e un rifugio, e i sentimenti di Micol e di Giorgio una luce di speranza e un inganno crudele...Ciò che più preme è ripetere che Il giardino dei Finzi Contini di De Sica, ispirandosi liberamente al libro di Bassani, gli è infedele nella precisa misura in cui il cinema commerciale ...ttradisce sempre la narrativa di carattere intimistico sbiadendo nel rosa o nel fumettaccio. E tuttavia ci sembra che De Sica profitti di questa infedeltà per offrirci uno spettacolo né volgare né sciocco. Se mai disegnato nella cera, detto in sordina e mosso in una luce di crepuscolo: il che, in un cinema di sangue e di fiamme, fa consolante novità" [Giovanni Grazzini- Corriere della Sera, 5 dicembre 1970].

 

- Oscar 1971 per il Miglior Film Straniero

- Orso d'Oro al XXI Festival di Berlino  1971