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Poveri ma belli (1956)
Regia:
Dino Risi
Grazie a questo
film Marisa Allasio acquista notorietà; il personaggio di
ragazza, che, conscia della propria avvenenza, cerca in maniera
maliziosa e spregiudicata di conquistarsi una propria visibilità
sociale e libertà sessuale, ma che in realtà rimane fermamente
ancorata ai valori tradizionali di una società piccolo borghese,
tale personaggio verrà riproposto, fedelmente a sè stesso, nei
pochi altri film della breve carriera dell'attrice.
La
Trama:
in un caseggiato di uno dei più antichi rioni di Roma vivono due
giovani bulli, Romolo e Salvatore, spacconi, poco amanti del
lavoro, sempre a caccia di facili amori. Romolo fa il bagnino in
uno stabilimento balneare sul Tevere e Salvatore è commesso in
un negozio di dischi. I due sono amici e tra le loro famiglie
c'è un forte legame. Accade che non lontano dalla loro casa apre
bottega un sarto che ha una bella figliola, Giovanna. I due
giovani le fanno subito la corte che la ragazza accetta di buon
grado. I due sono molto diversi: Romolo è gioviale e scherzoso,
mentre Salvatore ha un carattere un po' aspro ed è geloso.
Ciascuno dei due si crede il prescelto, mentre in realtà
Giovanna è in dubbio e non sa decidersi. Si promette a
Salvatore, ma quando Romolo finge di uccidersi per il dispiacere
di perderla, torna indietro sulla sua decisione. Ed andrebbe
così avanti, indecisa, se un giorno non incontrasse il
precedente fidanzato, del quale è ancora innamorata. Romolo e
Salvatore restano delusi, ma non tardano a consolarsi: ciascuno
dei due supera la crisi corteggiando la sorella dell'altro.
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Recensioni:
"Roma e un certo ambiente popolaresco continua ad essere
l'argomento preferito del cinema italiano più sincero: un cinema
senza eccessive pretese polemiche ... ma non per questo meno
lieto e vitale, meno autentico e piacevole" [Gian Luigi Rondi
- La Fiera Letteraria, 13 gennaio 1957].
"Piacevole e
arguta commedia di borgata del giovane Dino Risi che con vivaci
pennellate fa il gustoso ritratto di una Roma che non c'è più,
sbeffeggiando con benevola indulgenza bulletti e pupattole. La
provocante Marisa Allasio straripa dal bikini mandando come è
ovvio in tilt, oltre agli spettatori maschi, i compianti (e
incredibilmente bravi) Maurizio Arena e Renato Salvatori"
[Massimo Bertarelli -Il Giornale, 7 agosto 2001].
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