Sedotta e abbandonata (1964)
Regia:
Pietro Germi
La
Trama:
la sedicenne Agnese viene
sedotta da Peppino, promesso sposo di sua sorella maggiore,
Matilde. Quando si accorge dell'accaduto, il padre, Don
Vincenzo, tenta di imporre le nozze riparatrici, ma Peppino
rifiuta di sposare Agnese, giudicandola troppo arrendevole e,
solo con la minaccia di denuncia prima e di morte poi, si
rassegna alle nozze. Dopo aver architettato un falso rapimento
per rendere inevitabile il matrimonio agli occhi della gente, il
padre si trova di fronte all'energico rifiuto di Agnese. L'onore
familiare dovrà comunque essere salvato e Don Vincenzo
escogiterà ogni mezzo per condurre i due giovani all'altare,
anche a costo della vita e della felicità della povera Matilde.
"Pur meno noto del
precedente Divorzio all'italiana, con cui forma un
dittico, questo film di Germi prosegue un cinico discorso sul
rinnovamento dei costumi anni '60 e sugli aspetti grotteschi
degli affetti all'italiana. Sono sempre le donne a subire...
Siamo sempre in una Sicilia dominata da un finto senso
dell'onore e Germi, con sceneggiatori super come Age e Scarpelli,
muove a meraviglia le sue mostruose masse urlanti di famiglia,
con un travolgente Urzì, il grande caratterista premiato a
Cannes" [Maurizio Porro, Magazine CdS].
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