Io la conoscevo bene (1965)
Regia:
Antonio Pietrangeli
La
Trama:
Adriana, una bella
ragazza di campagna, si trasferisce a Roma in cerca di fortuna.
Comincia a lavorare come domestica, poi fa la parrucchiera,
quindi la maschera in un cinema e la cassiera in un bowling.
Credulona, ingenua, ignorante, attratta soltanto dai dischi e
dal ballo, mentre passa da un mestiere all'altro, subisce con
indifferenza e con amoralità ogni compagnia maschile che le si
presenta. Ma il suo non è calcolo, bensì fragilità, incoscienza
e bisogno d'affetto. Di lei tutti approfittano, ma Adriana non
se ne accorge e, nonostante tutto, piena di speranza, affida il
denaro guadagnato a un ambiguo agente che le profila la
possibilità di fare del cinema. In realtà, Adriana non farà che
alcuni inserti pubblicitari; prenderà parte come comparsa ad un
film mitologico; presenterà qualche vestito in teatrini di
provincia. Né la nostalgia del paese d'origine, né
l'interruzione di un'incipiente maternità riusciranno a
salvarla; un giorno, quando le disillusioni si accumuleranno
facendole finalmente capire il vuoto che la circonda, Adriana
porrà fine alla sua triste esistenza gettandosi dal balcone.
"Io la conoscevo
bene, diranno tutti coloro che si sono serviti della sua
freschezza; al contrario, nessuno aveva penetrato nella confusa
realtà dove nemmeno lei sapeva orientarsi... Non è soltanto la
storia d'una provinciale bruciata... è anche un segnale
d'allarme per chi si creda... in diritto di scagliare una
pietra, assolvendosi con la pietà. Il film ha difetti... ma non
tali da mettere in pericolo la solidità della struttura...
L'interpretazione della Sandrelli... ha... una buona spontaneità
di riflessi, sempre al livello di una naturalezza priva di
retroterra culturale. Dei molti uomini... si devono ricordare
almeno Tognazzi, nella sua parte d'un guitto... e Manfredi, che
disegna un'equivoca figura di talent scout " [Giovanni Grazzini,
Corriere della Sera, 2.12.1965].
Locandina 33x70
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