Neorealismo e dintorni |
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Con Un americano in vacanza e Vivere in pace L'onorevole Angelina costituisce la trilogia del regista che si potrebbe definire Neorealista; questa è in realtà una commedia, inserita in un contesto dal sapore neorealista, che talvolta vira sul melodrammatico o sul sentimentale. La vicenda da cui prende spunto il regista è tratta da un fatto reale, come da lui stesso dichiarato: ' Erano i tempi in cui si stava riorganizzando la vita politica. Intervistammo una donna che abitava a Città Giardino, una popolana che ci raccontò che il giorno in cui non avevano distribuito il pane con la tessera aveva capeggiato tutti per occupare i fabbricati. Ora tutti volevano portarla in Parlamento, ma lei non voleva andarci perché sapeva solo leggere e scrivere. Fece un discorso dove disse proprio queste cose. Lei aveva lottato per il pane perché sapeva farlo, ma il posto in Parlamento lo lasciava a gente più preparata, alle persone di cultura. Nel film abbiamo tenuto questa conclusione che c’era sembrata giusta '. E' reale anche l'ambientazione che documenta le difficoltà di Roma, e dell'Italia in generale, negli anni del dopoguerra; nel 1947, anno del film, quello delle popolari borgate periferiche era il problema sociale più vivo ed assillante di Roma: costruite in fretta e malamente, prive di servizi ed impianti, formavano intorno alla città una cintura di miseria e malcontento; un temporale bastava a inondarle e a trasformare le strade in fiumi di fango. Il film fu girato realmente in quei luoghi, tra la gente di borgata che si commuoveva all'interpretazione della Magnani. Film femminista ante litteram: Germi sa cogliere l'anelito di riscatto che, sopratutto in quegli anni, darà alle donne una maggiore consapevolezza dei loro diritti e del loro ruolo nella società; con un finale però che ricade nel 'tradizionale' con la conferma del ruolo della donna che ritorna alla casa e ai valori familiari..!
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L'onorevole Angelina (1947)
Regia: Luigi Zampa
La Trama: Angelina è una popolana di Pietralata, sobborgo alla periferia di Roma, moglie di un vicebrigadiere di Polizia e madre di cinque figli. I tempi sono duri e Angelina si trova ogni giorno a dover risolvere il grave problema dell'esistenza. Non bastano la miseria e la carestia, bisogna anche lottare coi bottegai: quando il fornaio le nega la pasta per venderla alla borsa nera, è lei a guidare le compagne all'assalto dei magazzini; quando l'inondazione rende inabitabili le misere catapecchie di Pietralata, Angelina guida gli sfollati ad occupare i palazzi del loro padrone di casa, noto speculatore edilizio. Così Angelina diventa popolare: le donne della borgata ne vogliono fare una deputata e la convincono a fondare un partito. Sfida la Polizia e viene arrestata; quando esce di prigione, il popolo l'acclama di nuovo, ma lei ne ha abbastanza; ha imparato che la miglior politica una donna la fa in casa propria, educando i figli, insieme al marito.
Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Ai primi posti nella graduatoria degli incassi tra i film italiani della stagione 47-48 e Nastro D'Argento Migliore Attrice e Coppa Volpi al Festival di Venezia alla protagonista.
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