Molti sogni
per le strade (1948)
Regia: Mario Camerini
Il film affronta
una delle problematiche più comuni nelle famiglie a pochi anni
dalla fine della guerra: il marito non trova lavoro e la moglie
e i figli, a casa, patiscono la fame.
La trama:
un operaio meccanico, disoccupato, trovandosi con un amico in un
garage, domanda un lavoro ad un ricco industriale, ottenendone
un diniego e una umiliante mancia. L'amico gli propone di rubare
la costosa auto dell'industriale, ivi parcheggiata, e il
giorno dopo, i due si rivedono. Ma all'appuntamento si presenta
anche la moglie dell'operaio, che insospettita da una
telefonata, immagina una tresca con un'altra donna. I due amici
improvvisano una gita domenicale e intanto vanno in cerca di un
ricettatore che possa acquistare l'auto. Ma un incidente
imprevisto obbliga l'operaio a dare ad un poliziotto le proprie
generalità e i dati dell'automobile; vistosi perduto, il marito
confessa tutto alla moglie e ritorna con l'auto nel garage.
Nessuno s'è accorto del tentato furto; ma la moglie intanto, in
un impeto di onestà, lo ha denunciato alla polizia. L'automobile
però è nel garage: l'operaio nega che il furto sia mai avvenuto,
la moglie finge di aver ceduto ad un impeto di gelosia e arriva
il lieto fine: l'operaio trova lavoro nel garage.
La parte iniziale
del film prepara lo spettatore ad una vicenda dai toni
drammatici: c'è una famiglia afflitta dall'indigenza; per il
padre, disoccupato, il furto, la disonestà è un male necessario
per poter sopravvivere, è solo un prendere al ricco egoista ed
insensibile per dare al povero; per la donna l'onestà è invece
un bene necessario per poter mantenere la propria dignità, anche
nella povertà, e poter chiedere agli altri senza doversene
vergognare; c'è il ricco industriale espressione di una
borghesia che dalla guerra, con la ricostruzione, sta ottenendo
solo vantaggi, a scapito anche della povera gente. Ci sono
quindi tutti gli elementi della poetica neorealista. Ma è solo
l'inizio; il film assume presto toni da commedia con passaggi a
volte comici e un finale eccessivamente buonista.
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