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La terra
trema (1948)
Regia: Luchino Visconti
Il 1948 è un anno
importante per la produzione di pellicole neorealiste, tra cui
uno dei capolavori è "L'episodio del mare" il primo dei tre di
quella che doveva essere la trilogia de "La terra trema".
Questa vicenda è tratta dai Malavoglia di Verga che Visconti
reinterpreta con una sensibilità contemporanea attraverso i
canoni fondamentali del movimento neorealista:
gli attori sono gente comune e il linguaggio parlato è il
dialetto siciliano; le riprese avvengono all'esterno, nel luoghi
di svolgimento della trama; gli scenari sono naturali; la
tecnica di produzione è quasi documentaristica; la trama
all'inizio è solo abbozzata e si definisce nel corso della
lavorazione e su suggerimento degli stessi uomini e donne che,
inconsapevolmente, faranno da attori.
La trama:
è la storia di
una famiglia di pescatori di Aci Trezza, il cui lavoro viene
sfruttato dai commercianti grossisti. Il giovane 'Ntoni Velastro
cerca di ribellarsi; prima incita alla protesta i pescatori del
piccolo borgo, che vengono però arrestati e poi fatti
rilasciare dai grossisti a cui serve la manodopera;
successivamente la famiglia Velastro decide di comprare una barca,
ipotecando la casa, e lavorare in proprio. Gli affari
sembrano andare bene, ma una notte di tempesta la barca viene
distrutta; perdono la casa, la famiglia si disgrega, tra una
sventura e l'altra, 'Ntoni umiliato si rassegna a lavorare per i
grossisti, conservando comunque la consapevolezza che ciascuno
deve fare il possibile per migliorare la propria sorte.
A questo film
dedicato ai pescatori, il
primo di una trilogia sulla Sicilia, dovevano seguirne due
successivi, uno sulla solfatara, i minatori, ed un altro sulla
campagna, i contadini; è la Sicilia proletaria ciò che Visconti
vuole rappresentare. Questo progetto non venne però mai realizzato, anche
perchè il primo film fu un insuccesso clamoroso. |