La trama:
un piccolo paese del Carso, presso
Gorizia, sta
per essere diviso in due dalla “linea bianca”, la linea di
frontiera fra Italia e Jugoslavia tracciata da una commissione
internazionale creata a seguito del Trattato di Pace e agli
accordi del 9 agosto 1947. Questa linea, impietosamente, divide
la chiesa dall'oratorio, la stalla dai campi, un campo di bocce
a metà. Entro la mezzanotte gli abitanti devono decidere se
essere italiani o jugoslavi, se stare da una parte o dall'altra.
Ma i bambini del paese non si rassegnano a questa divisione e
fanno sparire uno dei paletti di demarcazione. Questo episodio
viene ingigantito; ciascuna delle due parti accusa l'altra di
voler modificare a proprio vantaggio i confini e il clima di
tensione generato culmina in una sparatoria, in cui uno dei
bimbi viene gravemente ferito. Nella generale commozione le
guardie di frontiera lasciano passare il camion che porterà il
bambino all’ospedale di Gorizia; ma il bimbo morirà e la linea
bianca, inesorabilmente, andrà avanti “… per nazioni intere su
fino al nord, fino a dividere un continente dall’altro”
Il film è
ambientato in un piccolo paese che, dopo la seconda guerra
mondiale, viene suddiviso in due dal nuovo confine tra Italia e
Jugoslavia; probabilmente il tema è stato suggerito al regista
dalla divisione in due settori del cimitero di Gorizia. Germi
con questa pellicola denuncia l'assurdità della ridefinizione di
questi confini, fatta a tavolino, e quindi senza tenere in alcun
modo conto delle esigenze della popolazione. Il titolo
provvisorio del film "La linea bianca" avrebbe rappresentato
meglio questa problematica.
Nella
pellicola si sovrappongono due percorsi narrativi: uno è
prettamente Neorealista, con una descrizione documentaristica
della vicenda, una ambientazione fedele e uno scrupoloso
rispetto degli avvenimenti storici; il film fu girato sul Carso,
territorio conteso in questa disputa, paesaggio
aspro e roccioso, che sottolinea efficacemente la drammaticità
degli avvenimenti. La popolazione prima unita viene a forza
divisa e questo fa nascere disperazione, contrasti, crisi di
identità che assumono valore universale, travalicando i confini
del piccolo paese. A ciò si sovrappone il percorso più personale
e sentimentale dei personaggi; sopra tutti questo bambino che,
nella sua ingenuità, vuole opporsi a qualcosa di molto più
grande di lui e fa sparire uno dei pali di demarcazione del
confine. La conclusione tragica è scontata.
Foto 35x50
|