ma una di queste, Alda, si rifiuta di partire per restare vicina al suo uomo, Carlo, un ex galeotto. Per vendicarsi del torto subito Marquedi coinvolge Carlo in un furto e, denunciandolo, lo fa arrestare insieme agli altri uomini della borgata complici dell'operazione. Il processo è vicino e Alda  e le altre donne i cui uomini sono in carcere devono procurarsi dei soldi per pagare gli avvocati. Decidono per questo di partecipare ad una maratona di ballo che promette premi e la presenza di registi per  lanciare le ragazze nel mondo del cinema; in realtà è tutto organizzato da Marquedi che cerca in questo modo di adescare ragazze per i suoi loschi traffici. Scoperta la truffa Alda, ritirandosi, pretende di ricevere i soldi promessi, ma viene malmenata e a stento riesce a fuggire; deve ricoverarsi in ospedale per un malore e non riesce ad assistere al processo. Gli imputati vengono condannati, ma durante il trasferimento in carcere Carlo e altri amici, le cui donne sono coinvolte nel traffico di Marquedi, riescono a fuggire; in ospedale da Alda, poco prima che essa muoia, apprendono tutti gli inganni e le manovre del malvivente: egli sta per partire con il suo carico di bianche. Al porto Marquedi e i suoi complici vengono fermati da Carlo e dagli abitanti della borgata da cui provengono molte delle ragazze, sottoposti ad una sorta di processo e condannati all'impiccagione. La polizia, avvertita da una delle ragazze interviene ed arresta tutti.

 

Comencini costruisce il film intorno ad una maratona di ballo che contrappone sfruttati e sfruttatori, ragazze di borgate immerse nella miseria e delinquenza organizzata; da una parte donne stremate disposte a tutto, anche a morire, come Alda, nella remota prospettiva di un cambiamento, dall'altra spettatori avidi dell'altrui sofferenza; la maratona è una metafora della società.

La matrice neorealista sta in questa contrapposizione e nelle istanze di riscatto sociale che ne derivano, nella descrizione delle borgate di periferia e della solidarietà che accomuna i loro abitanti; a questi elementi, diciamo così, neorealistici si aggiungono alcuni clichè del cinema  americano, uno per tutti il personaggio di  Marquedi: ha la tipica fisionomia da gangster, il volto butterato, in testa un cappello "borsalino", un'auto di lusso con cui gira per squallidi locali o ambienti eleganti.

 

 

 

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