Neorealismo e dintorni

Una croce senza nome (1952)

 

Regia: Tullio Covaz

 

 

Manifesto 100x140

La trama: Il professor Teofilio, vecchio bibliofilo, accoglie nella sua abitazione, presso Ciampino, una bimba tedesca, Janina, giunta dalla Germania dopo un viaggio clandestino a bordo di un aereo. Janina è orfana ed è venuta in Italia per rintracciare la tomba del padre, capitano medico tedesco, morto in guerra. La bimba ricorda le ultime notizie giunte alla famiglia, quando suo padre si trovava a Gallicano, nel Lazio. Il professore decide di aiutarla e con alcuni ragazzi si reca prima a Gallicano e successivamente estende la ricerca a Castel San Pietro, sopra Palestrina. Ma le ricerche sono infruttuose e alla fine della giornata tutti ritornano a casa. Janina però non vuol darsi per vinta e decide di continuare da sola le ricerche; durante la notte si allontana da casa, ma cade per via e si ferisce gravemente. Viene raccolta e riportata al professore. Col passar del tempo la sua salute s'aggrava; è scoraggiata e non reagisce alle cure. Allora i suoi piccoli amici ritornano a Castel San Pietro e trovano, nel cimitero, una croce senza nome, alla quale è appeso un medaglione con un ritratto di una bimba. Lo portano a Janina, che, certa d'aver trovato la tomba del papà, si rianima e guarisce.

 

Il film non ha in sé alcuna peculiarità artistica.

L'ho voluto inserire in questo album per la particolare vicenda narrata, anche in relazione all'anno in cui è stato prodotto; è il 1952 e sono passati pochi anni dalla fine della guerra. Il Neorealismo sta per esaurirsi; tutta la cinematografia ufficiale, allorquando affronta tematiche legate al conflitto o all'occupazione nazista, mostra la crudeltà e le efferatezze compiute dai soldati tedeschi. Il regista ci ha voluto ricordare che anche in questo popolo, tra i soldati e le loro famiglie, ci sono state vittime innocenti della guerra, esistenze che da questa sono state segnate in maniera indelebile.