I film di Pier Paolo Pasolini

Il produttore Alfredo Bini incarica il giovane Pasolini di sceneggiare per Bolognini un romanzo di Vitaliano Brancati, "Il bell’Antonio"; era questo un progetto a cui il regista teneva molto e tutti i tentativi precedenti, uno dei quali da parte dello stesso Brancati, si erano rivelati infruttuosi. Bini affida il romanzo a Pasolini, con un precedente tentativo di Gino Vicentini, affinché ne tragga una sceneggiatura “filmabile”.

Scrive Pasolini [27]: "…. Ho riletto il romanzo, dopo alcuni anni .... Mi è piaciuto poco: il mondo ideologico di Brancati era confuso: in realtà egli non aveva altro di autentico da dire che la propria scontentezza, le proprie impuntature morali, la propria disperata sensualità…. Voi sapete che il film deve rozzamente basarsi su dei dati molto semplici e accessibili: deve avere una ragione di essere precisa e quasi ovvia (la morale) e una struttura altrettanto precisa e ovvia (la trama). Nel romanzo di Brancati la morale era ambigua ed elegante: egli anzi non dava giudizi se non particolari, sporadici o capricciosi. Il suo romanzo non ha messaggio.... Il motivo centrale, che poteva essere splendido, ossia l’impossibilità a essere cittadino, con oggettivi problemi morali e politici, per chi ha una vita privata troppo particolare e prepotente (nel caso del bell’Antonio l’impotenza sessuale), era nel libro del tutto eluso. Ora non starò a dire qual è la “morale” e la “trama” con cui sceneggiando, ho reso filmabile il romanzo, lasciando intatti i fatti e le scene singole…. Anticiperò soltanto la trovata che ha reso filmabile il romanzo da un punto di vista… sessuale. Sì, il grande scoglio era questo: come rappresentare davanti al pubblico l’impotenza del bell’Antonio? La si poteva rendere accettabile, digeribile?
L’idea è stata questa: Antonio è sì, un impotente, ma non fisiologico: la sua è semplicemente una inibizione, per cui l’atto fisico può essere compiuto con una donna qualsiasi, magari piacente ma sostanzialmente indifferente; non può essere compiuto invece con una donna veramente amata, che, nel caso di Antonio vuol dire angelicata, idealizzata. Estremo romanticismo in una borghesia reazionaria e crudelmente conformista, com’è quella del meridione".

 

 

 

 

 

Il bell'Antonio (1960)

Regia: Mauro Bolognini

Sceneggiatura: Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Gino Visentini

Locandina 33x70