I film di Pier Paolo Pasolini |
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Accattone (1961)
Regia: Pier Paolo Pasolini
Soggetto: Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura: Sergio Citti, Pier Paolo Pasolini
Trama: 'Accattone' è il soprannome di Vittorio, giovane borgataro romano, la cui vita è improntata alla sopravvivenza giornaliera. Accattone si fa mantenere da una prostituta, Maddalena, il cui marito è in carcere; ma minacciato dagli amici del carcerato, l'abbandona, restando senza soldi e conoscendo la fame. Incontra Stella, una ragazza che cerca di avviare alla prostituzione finchè se ne innamora e decide di cambiare vita, trovandosi un lavoro onesto. La redenzione dura poco, e presto torna a rubare; ma dopo un piccolo furto, inseguito dalla polizia, cade da una motocicletta e muore, tragica conclusione di un destino che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Accattone è il primo film di Pasolini. Tutti gli esterni sono realizzati nei luoghi simbolo del sottoproletariato urbano della periferia romana: via Portuense, via Casilina, il Pigneto, Centocelle, ...., i luoghi in cui il regista aveva ambientato i suoi precedenti romanzi, 'Ragazzi di vita' e 'Una vita violenta', di cui Accattone è la trasposizione cinematografica. Quasi tutti gli attori sono presi dalla strada, gente di borgata, nella convinzione del regista che solo costoro, in quanto soggetti non contaminati dalla società borghese, possono rappresentare genuinamente il mondo del sottoproletariato; in questo senso il film può essere considerato una tardiva opera neorealista. I personaggi di questa storia vivono una esistenza scomoda, sono i figli ripudiati di una società che essi stessi rifiutano. La storia di Accattone rappresenta una involuzione pessimistica di quella di Tommasino, protagonista nei 'Ragazzi di vita'; lo stesso Pasolini ne fa un raffronto creandone un parallelo in termini politici [32]: " La storia di Tommasino avveniva subito dopo i fatti di Ungheria, nel momento cioè in cui uno stato terribile di crisi annunciava albeggianti e luminose soluzioni: il rovesciamento dell'epoca staliniana, un rinnovamento interno e fecondo dei partiti comunisti. Era un'epoca della mia vita in cui io, come scrittore, non potevo non tenere sempre costantemente presente quella prospettiva di cui parlavo e quindi questa non poteva non fare parte immanente e continua della mia ispirazione. La storia di Accattone invece è più breve: ha la durata di un'estate, che è quella del governo Tambroni. Tutto, nella mia nazione, in quei mesi, pareva riprecipitato nelle sue eterne costanti di grigiore, di superstizione, di servilismo e di inutile vitalità. E' in questo periodo che mi sono affacciato a guardare quello che succedeva dentro l'anima di un sottoproletario della periferia romana (insisto a dire che non si tratta di un'eccezione ma di un caso tipico di almeno metà Italia): e vi ho riconosciuto tutti gli antichi mali (e tutto l'antico, innocente bene della pura vita). Non potevo che constatare: la sua miseria materiale e morale, e la sua feroce e inutile ironia, la sua ansia sbandata e ossessa, la sua pigrizia sprezzante, la sua sensualità senza ideali, e insieme a tutto questo, il suo atavico, superstizioso cattolicesimo di pagano. Perciò egli sogna di morire o di andare in paradiso. Perciò soltanto la morte può fissare un suo pallido e confuso atto di redenzione. Non c'è altra soluzione intorno a lui ". |
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Locandina 33x70
Foto di scena |