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Fatto di conaca (1944/45)
Regia: Piero Ballerini
Revisione cinematografica:
- Non è reperibile
l'eventuale Nulla Osta
alla proiezione del Ministero della Cultura Popolare della
Repubblica di Salò.
Le riprese del
film iniziano il 22 febbraio 1944 e segnano l'inaugurazione dello
stabilimento Cines di Venezia; la pellicola viene
distribuita alle sale per la proiezione a partire dal febbraio 1945.
- La revisione ed il
visto successivo del Sottosegretario per la Stampa e le
Informazioni (Vincenzo
Calvino) è del 20 luglio 1946 con la Nota "Si rilascia
Nulla Osta a condizione che venga eliminato sia dalla pubblicità
come dalla testata ogni indicazione relativa agli interpreti;
che sia limitata la programmazione all'Italia centro-meridionale
con esclusione delle città Roma, Napoli e Firenze".
La coppia
Valenti-Ferida venne uccisa a Milano il 30 aprile 1945 circa il
presunto coinvolgimento in episodi di tortura di partigiani
avendo la coppia frequentato nel corso del '44 la famosa villa
Trieste, sede della polizia del collaborazionista Koch, cui
Valente era legato da rapporti di conoscenza. Questa accusa in
realtà non è mai stata storicamente provata, ma come
dichiarò Sandro Pertini "la loro fama ha giocato a favore dei
repubblichini. Dovevano pagare" [Oreste Del Buono e Lietta
Tornabuoni, Era Cinecittà, Edizioni Bompiani Milano
1980].
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Trama:
Andrea Barbato, artista di varietà, subito dopo il matrimonio
segue una ballerina e dimentica la famiglia. La moglie Linda e
la madre lavorano per vivere, senza avere più notizie di lui.
Intanto Andrea si mette nei guai avendo ferito un uomo, e per
sfuggire all'arresto si rifugia dopo tre anni di assenza nella
casa materna. Costretto a vivere nascosto tra quelle quattro
mura, riesce ad apprezzare le qualità della donna che ha sposato
e che lo ha anche perdonato. Quando però Linda resta incinta, il
vicinato mormora che il responsabile di ciò sia Bruno, un
giovane che a Linda faceva una assidua corte. Andrea andrà a
costituirsi per salvare così l'onore della moglie, con cui si
ricongiungerà presto, perchè l'uomo da lui ferito e creduto
morto, nel frattempo si era ristabilito.
Il film venne
stroncato dalla stessa critica repubblichina: "In Fatto di
cronaca l'azione appare lenta, fredda e si giova di luoghi
comuni, puerili e lontani dalla realtà. Pur tuttavia qualche
scorcio è ben evidenziato e nel complesso il film riesce
interessante. La fotografia a volte non è molto chiara e la
recitazione non ha sempre quel tono caldo, vibrante ed
appassionato necessario in un film del genere" [C.Manganiello,
Il Gazzettino, 4/2/1945].
Il film ebbe
pochissima diffusione sia per la limitata area geografica di
programmazione imposta dalla Nota del Nulla Osta del 1946, sia
per il limitato numero (9) di copie previste per la proiezione.
Foto 32x25
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