I Film della Repubblica di Salò

Trama: Gino torna a Venezia per una breve licenza dal fronte e incontra su un vaporetto Anna. Tra i due nasce una viva simpatia e trascorrono, innamorati, un pomeriggio insieme. Poi Gino riparte per il fronte e i due si scrivono finchè Anna non ha più notizie di lui; sembra che Gino sia scomparso. Passa del tempo e Gino ritorna, ma il giovane la tratta con freddezza; sembra che non voglia sapere più nulla di lei. In realtà Anna si accorge che Gino è mutilato ad una gamba; capisce che il ragazzo, non volendo legarla sentimentalmente a lui, le aveva mentito mostrandosi indifferente e decide di restare con lui per sempre.

 

 

Manifesto 50x70

 

Ogni giorno è domenica (1944)

 

Regia: Mario Baffico

 

Revisione cinematografica:

Dopo la produzione presso gli Stabilimenti della Giudecca il film esce nelle sale a guerra finita, con un doppiaggio effettuato a Roma.

- La Domanda di revisione è del 10 maggio 1946. Il Nulla Osta è concesso senza alcuna limitazione; il giudizio trasmesso al Sottosegretario di Stato per l'approvazione recita: "Un film assai scadente, convenzionale e manierato. In esso si vorrebbe sublimare ad ogni costo lo spirito di sacrificio di gente semplice e comune, sforzandone il carattere sino a portarlo ad un clima di eroismo falso e retorico. Non mancano comunque, qua e là, accenti umani che riescono a dare una certa emozione se non estetica almeno sentimentale. Il film che è stato girato nell'Italia settentrionale, durante il periodo di occupazione nazista, non presenta elementi censurabili nè dal punto di vista morale nè da quello politico. La pellicola può pertanto essere autorizzata a circolare".

Il nome del regista è stato coperto con un'etichetta, e non è visibile; non compare neanche nella Domanda di Revisione per l'ottenimento del Nulla Osta; Baffico era stato uno dei registi che aveva collaborato con il Regime nella produzione cinematografica del Cinevillaggio e il suo nome avrebbe certamente comportato il divieto alla proiezione.