Revisione Cinematografica:
- Nulla Osta
rilasciato il 30 gennaio 1943 dal Direttore Generale per la
Cinematografia del Governo fascista Eitel Monaco.
- La successiva
richiesta di Nulla Osta del 10 agosto 1949 viene rigettata
con la Nota: "Revisionato il film si esprime parere contrario
alla programmazione in pubblico in quanto il film, specie
nell'attuale momento, potrebbe turbare i rapporti internazionali
con l'U.R.S.S.".
- L'11 ottobre
1950 la Direzione Generale dello Spettacolo conferma all'ENIC,
al momento distributore del film, il divieto di proiezione con
una comunicazione che recita: "In relazione alla domanda di
revisione presentata da codeste ente per il film italiano
L'uomo dalla croce esaminato il film ne ha vietato la
programmazione nelle pubbliche sale...".
L'ENIC risponde il
21 aprile 1951 con una lettera ufficiale ma al tempo stesso
confidenziale: "Caro De Pirro, l'Ufficio Noleggio dell'ENIC ha
in magazzino da tempo diverse copie relative ai film censurati
L'uomo dalla croce e Il re d'Inghilterra non paga.....
Sottopongo la cosa al tuo giudizio con la viva preghiera di
esaminare, se possibile, la eventualità della concessione del
visto di censura che metterebbe l'ENIC in condizione di
realizzare, con i materiali residuati, il recupero di almeno una
parte della perdita che ha dovuto sopportare".
- Il 13 marzo 1952
alla richiesta viene accordata una parziale concessione
concedendo un Nulla Osta con la Nota: "Revisionato il film ...
si esprime parere favorevole per l'esportazione".
Nel caso
particolare ciò consentiva all'ENIC di concludere una trattativa
per la cessione del film all'America latina. Il caso documentato
dimostra come in questo particolare periodo le valutazioni
dell'Ufficio Censura del Ministero hanno dovuto, per ragioni
economiche, tener conto delle esigenze delle Aziende del mondo
dello spettacolo.
La Trama:
Ucraina, fronte russo, estate del 1942: un reparto di carri
armati del Corpo di spedizione, di ritorno da un'azione di
guerra, riceve l'ordine di spostare altrove il proprio campo
base per favorire una manovra bellica. Uomini e mezzi si
spostano secondo il piano stabilito, tranne il cappellano
militare del reparto, che rimane ad assistere un carrista ferito
non trasportabile. Catturato dai russi, riesce a fuggire e trova
rifugio insieme al ferito in un casolare, dove ha modo di
esplicare
il suo apostolato tra donne e bambini che vi si sono rifugiati.
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