|
Il film è stato girato
a Tirrenia negli studi Pisorno ed è curiosamente uscito nelle
sale un mese prima di ottenere il visto censura
Revisione Cinematografica:
- Nulla Osta
rilasciato il 3 febbraio 1943 dal Ministero della Cultura
Popolare del Governo fascista.
- Il successivo Nulla Osta viene
concesso il 5 giugno 1946 a condizione che: "....sia eliminata
dalla testata e dalla pubblicità il nome dell'attrice Luisa
Ferida e che il film sia programmato limitatamente all'Italia
centro-meridionale escluse le città di Roma, Napoli e Firenze".
La Trama:
il
marchese di Roccaverdina è innamorato della contadina Agrippina,
ma non può sposarla per ragioni di ceto sociale. Per non
rinunciare a lei, decide di darla in moglie a un suo fattore,
facendo però giurare ad entrambi che il matrimonio non sarà mai
consumato. Pochi mesi dopo il fattore viene ucciso da un colpo
di fucile e i sospetti ricadono su un altro contadino, che viene
condannato all'ergastolo. L'autore del delitto è in realtà il
marchese, che, divorato dalla gelosia, sospettava che i due non
avessero tenuto fede al giuramento. Sconvolto dal rimorso,
confessa al parroco la sua colpa e questi gli promette
l'assoluzione a patto che si costituisca e faccia liberare
l'innocente. Ma il marchese, accecato dall'orgoglio, rifiuta il
consiglio e spera di redimersi sposando un'altra donna. Il
rimorso, però, non l'abbandona.
|