La Cinematografia romana

I trecento della settima (1943)

 

Regia: Mario Baffico

 

La Trama: Durante l'inverno 1940 – 1941, dopo l'attacco dell'Italia alla Grecia, le truppe italiane sono schierate sul fronte greco - albanese. La Settima compagnia di un reggimento di Alpini di trecento soldati, al comando di un capitano, viene inviata in prima linea a presidio di una valico montano che costituisce un caposaldo essenziale dello schieramento. Durante la permanenza sulla linea del fronte si sviluppano le tante storie umane e personali dei vari ufficiali e soldati che fanno parte della compagnia. 

 

Revisione Cinematografica:

- Nulla Osta rilasciato il 9 aprile 1943 dal Direttore Generale per la Cinematografia del Governo fascista Eitel Monaco.

- Dopo il 4 giugno '44 (Liberazione di Roma) il P.W.B  ne vieta la proiezione sul territorio occupato dalle truppe alleate.

- La successiva Richiesta di Nulla Osta del 22 luglio '47 riceve parere negativo con la seguente Nota: "Non si ritiene opportuno rilasciare il nulla osta per la proiezione nelle pubbliche sale in quanto il film costituisce una esaltazione della compagna condotta dall'Italia in Albania sul corso dell'ultima guerra mondiale".

- Anche la terza richiesta del 25 gennaio 1949 riceve con notevole ritardo (giugno '50) parere negativo: "La Commissione revisionato il film, esprime parere contrario per la concessione del Nulla Osta di programmazione, in quanto esso, rievocando un episodio della guerra italo-greca, potrebbe essere di incrinamento agli attuali ottimi rapporti tra l'Italia e la Grecia".

- La casa distributrice Nettunia chiede quindi che il film venga revisionato da una Commissione di II grado trasmettendo alla suddetta Commissione l'istanza di fallimento per la mancata distribuzione del film in questione. A ciò si aggiunge una Nota dell'ex Direttore Generale per la Cinematografia del Governo fascista, Eitel Monaco, che perora la causa della Nettunia. Si giunge così al 5 febbraio '55 in cui viene espresso parere favorevole alla proiezione del film che viene distribuito alle sale solo nell'ottobre 1957 dalla San Paolo Film nel formato a 16 mm.

 

Il film ebbe quindi una distribuzione molto sofferta. La storia di questa Revisione è un esempio significativo di come i criteri dei commissari giudicanti dovettero spesso piegarsi a ragioni economiche, tanto più giustificate dalle condizioni di indigenza che viveva il Paese in questo particolare momento storico.

 

 

 

La scelta della produzione fu, anche per ragioni economiche, di non utilizzare attori professionisti. Per questo i protagonisti vennero individuati all'interno dei diversi reggimenti alpini, dove furono selezionati con una serie di provini i militari ritenuti più idonei. Alla fine della selezione la produzione ed il regista si trovarono a disposizione l'equivalente di diverse unità, più due batterie di artiglieria ed un aereo militare. La lavorazione, iniziata a Cinecittà nel maggio 1942, durò poi per tutti i mesi estivi e si svolse soprattutto in esterni, dapprima nella zona di Limone Piemonte e successivamente, quando si trattò di girare alcune scene in ambienti innevati, ai piedi del Monte Bianco.

 

 

 

 

 

Foto di scena di tre momenti della guerra: la marcia, il bivacco e la guardia armata