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Revisione cinematografica:
- Si tratta di una
pellicola di propaganda bellica del regime fascista. La lavorazione del
film inizia nel 1943 ma viene interrotta per gli avvenimenti
dell'8 settembre mentre è in fase di montaggio. Viene ripresa ed
ultimata a guerra finita, nel 1945, dopo averne modificato i dialoghi;
ma la struttura del film, risalente al '43, mostra già una presa
di distanza dalla guerra in atto.
Il Nulla Osta alla
proiezione è del 15 dicembre
1945 e viene dato a condizione che vengano eliminate tutte le
scene in cui appare il ritratto di Mussolini.
La trama:
durante la guerra quattro ufficiali, aviatori di una
squadriglia, si disperdono sui diversi fronti. Il pilota
Giorgio, dopo aver riportato delle ferite, convalescente, va in
cerca degli amici. Il primo, il poeta del gruppo, ha perduto il
braccio destro ed è impiegato alla censura militare; qui,
seguendo per lavoro le altrui vicende, trova il tempo di
comporre poesie. Il secondo ha perduto una gamba e l'udito, ma è
riuscito a trovare uno scopo alla sua esistenza grazie all'amore
di una ragazza che ha sposato. Il terzo si è ritirato per tempo,
evitando la guerra, conclude affari ed accumula ricchezze con le
forniture militari. Giorgio è l'unico che, rimasto in
aeronautica, nonostante il suo scetticismo di fondo, continua a
combattere (forse velatamente il regista si riferisce
all'esperienza della Repubblica di Salò).
Manifesto 50x70
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Uomini e cieli
(1943-46))
Regia: Francesco De
Robertis
La guerra fa da
sfondo in questo film il cui tema centrale è però il disagio
psicologico dei protagonisti; non c'è alcuna esaltazione del
conflitto bellico di cui viene data una rappresentazione
negativa, ma la consapevolezza che, nelle avversità, solo le
forze morali possono fornire all'uomo un valido sostegno e sono
queste a caratterizzare l'impronta che ciascuno lascerà della
propria esistenza.
Ci sono delle
contraddizioni, conseguenza delle vicissitudini subite dalla
pellicola nelle varie fasi di produzione: le immagini, i
personaggi, le vicende ripropongono fedelmente gli ideali e le
icone del regime fascista, i dialoghi ribadiscono l'inutilità di
una guerra data per perduta e sconfessano il regime che ha
portato la nazione al suicidio.
Manifesto 140x140
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