La Cinematografia romana

 

La Biografia:

Nato in Egitto, al Cairo, dove la famiglia si era trasferita, parte per Roma dove frequenta i corsi di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà. Dopo il diploma viene assunto nel 1940 dall'Istituto Luce come montatore nel campo dei cortometraggi e documentari, poi come regista di documentari. E' del 1943 un documentario Il circo [62], probabilmente maturato da esperienze vissute deducibili da una intervista di Sergio Toffetti al regista, riportata in [36].  

In questa intervista il regista parla della sua attività dopo la caduta del fascismo: "...Dopo l'8 settembre vado a rifugiarmi proprio al Circo Togni, presso gli unici amici che avevo, e dove per contraccambiare l'ospitalità del vecchio Togni mi offro di fare il domatore, visto che il domatore ufficiale ogni settimana doveva assentarsi per un paio di giorni per andare a cercare asini o cavalli morti da dare in pasto ai leoni.... Nel cinema torno nel 1945 con i fratelli Donato di Milano. Avevamo fatto una specie di cooperativa per realizzare un film sempre sul circo Uomini senza domani ...".

 

Continua l'intervista di Sergio Toffetti:

"...Io ero il regista, Massimo Dallamano l'operatore e i Donato misero a disposizione i laboratori di sviluppo e stampa che avevano a Milano. Quando cominciamo a girare c'era ancora il fascismo...[a Milano insieme all'operatore Massimo Dallamano filma i corpi di Benito Mussolini, Claretta Petacci e degli altri gerarchi del fascismo esposti a Piazzale Loreto, n.d.r.]. Terminato nel 1946 con il titolo di Uomini senza domani e  presentato alla commissione di censura, con grande sorpresa di tutti, viene selezionato per Venezia. In quel periodo infatti potevano partecipare a Venezia soltanto quattro film italiani. La commissione era indecisa tra La figlia del capitano di Camerini e Furia di Alessandrini; poi quando ha visto Uomini senza domani ha scelto me.

Con tutto ciò, Uomini senza domani è stato un film sfortunato, molto mal distribuito da Maggi, lo hanno visto davvero in pochi...".

 

Un piccolo circo/Uomini senza domani  (1946)

Regia: Gianni Vernuccio

Di questo film, iniziato a girare a Milano allora territorio della Repubblica di Salò ma in autonomia, senza alcuna sovvenzione del Ministero della Cultura Popolare, si hanno scarne notizie nel Cinevillaggio; sembra che questo film avesse come titolo Un piccolo circo. Il film viene ultimato a Roma solo a guerra finita e portato alla Mostra del Film di Venezia, come ricordato dallo stesso regista.

 

 

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