Neorealismo e dintorni

 

 

Manifesti 50x70

 

I manifesti sono preparati tra il 1944 (realizzazione dei bozzetti) e il 1945 (stampa tipografica); l'opportunità della suddivisione del film in due parti, con titoli differenti, dovrebbe essere emersa a film ultimato, immediatamente prima della presentazione e proiezione in pubblico, e ciò è comprovato dal fatto che in uno dei manifesti, sul titolo originario, è stata aggiunta una striscia con il sottotitolo di Ritorno al nido, II° episodio di ....

Il formato dei manifesti 50x70 era quello utilizzato durante il periodo fascista.

Senza famiglia - Ritorno al nido (1944)

 

Regia: Giorgio Ferroni

 

Giorgio Ferroni fu un attivo documentarista durante il regime fascista, tanto da essere nominato nel 1940 direttore del reparto documentari dell' Istituto Luce. Nello stesso anno gira il suo primo lungometraggio e, dopo l'8 settembre 1943, è uno dei registi che aderisce alla Repubblica di Salò e raggiunge il Cinevillaggio a Venezia.  Qui presso gli stabilimenti della Scalera, alla Giudecca, realizza questo film, ispirato all'omonimo romanzo di H. Malot. Alla sua pubblica uscita, ancora nel periodo della guerra nella RSI, il film viene presentato nelle sale suddiviso in due parti, Senza famiglia e Ritorno al nido, le cui proiezioni avvengono a giorni alterni [da un ricordo di Luciano De Ambrosis raccolto da Armando Giuffrida, n.d.r.]. E' uno dei rari film di Salò che viene distribuito regolarmente a conflitto finito.

 

La vicenda è un grosso melodramma che non  presenta particolare interesse. Da notare che il regista aderirà successivamente al nascente movimento neorealista, realizzando un film sulla lotta partigiana, Pian delle Stelle, finanziato dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, e Tombolo, paradiso nero, tratto da una inchiesta giornalistica di Montanelli, indicato come un esempio di Neorealismo da cronaca nera.

Continuerà la sua carriera di regista, cimentandosi sempre in nuovi generi, mitologico, peplum, western, ma con una preferenza sempre ai documentari.

 

La Trama: il piccolo Remigio, abbandonato dalla sua ricca famiglia, viene affidato ad una coppia di contadini, che lui crede siano i veri genitori. Il presunto padre, stanco del bambino, lo vende ad un suonatore ambulante, che lo porta in giro per il paese, in cerca di elemosine, diventando il suo maestro di vita; in questo modo trascorrono una vita in povertà ma spensierata.

Un giorno Remigio incontra inconsapevolmente la sua vera madre, ma uno zio, che mira ad essere l'unico erede della famiglia, fà scomparire il piccolo rinchiudendolo in un riformatorio.

Nella seconda parte il suonatore ambulante, affezionato al ragazzo, scopre gli intrighi dello zio e il luogo ove è rinchiuso Remigio. Riesce così a farlo evadere con altri compagni e, ritrovato il contadino a cui era stato affidato, viene a scoprire la sua vera identità. Ma lo zio ancora una volta cerca di ostacolare il nipote ed uccide il suonatore ambulante. Remigio, ormai solo, inizia un lungo vagabondare con un amico del collegio, finchè un bel giorno viene invitato a casa di una ricca signora: è la madre che, smascherato lo zio, è riuscita a ritrovare il figlio.