Neorealismo e dintorni

Contenuti: "Ampio documentario sulla liberazione d'Italia dai tedeschi e dai fascisti e sulla lotta partigiana, realizzato con materiale di attualità e con brani cinematografici girati per l'occasione. Tra questi, particolarmente vibranti le immagini realizzate da Luchino Visconti ... sul processo e la morte dell'ex prefetto fascista di Roma Caruso e quelle sulle fosse Ardeatine. Concepito nel vivo della lotta antifascista, montato immediatamente dopo la Liberazione, il film, per il suo rigore narrativo e la potenza drammatica delle immagini, rimane uno dei documenti più vivi e significativi del cinema sulla Resistenza" [20].

Il film può essere considerato come il primo e unico documentario neorealista. Alterna materiale documentale, fornito dalle formazioni partigiane, con pezzi di "attualità storica" girate per l'occasione (la scoperta delle fosse Ardeatine con le interviste ai familiari dei caduti, le riprese del linciaggio di Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, i processi di Pietro Caruso e Pietro Kock rispettivamente ex questore della capitale e collaborazionista delle SS) e con alcuni momenti che i partigiani, con indosso i loro abiti e in mano le loro armi, rivivono a beneficio della macchina da presa: azioni di guerra o momenti della vita al campo, come quello della Santa Messa illustrato dalla foto.

Un sintetico giudizio sul film/documentario è riportato dal regista Antonio Pietrangeli [53] : "Comporre in un corpo coerente e compatto ... un materiale così frammentario era compito difficilissimo. E bisogna riconoscere subito che i realizzatori del film (Mario Serandrei e Giuseppe De Santis) hanno, in genere, superato brillantemente ogni difficoltà. Così che la cronaca viva e dolente della lotta per il riscatto d'Italia vive, in tutta la sua umana e tragica verità, nelle sequenze di questo Giorni di Gloria ".

Giorni di gloria (1945)

Regia: Mario Serandrei, Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Luchino Visconti

 

 

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