Neorealismo e dintorni

La trama: Il prof. Taumen e Dina,la fidanzata di suo figlio David, ex deportati in Germania, dopo un periodo di permanenza presso un campo profughi in Puglia, raggiungono clandestinamente la Palestina. Qui gli estremisti ebrei, tra i quali anche David, conducono una guerriglia contro le forze di occupazione inglesi. David incontra il padre in una colonia agricola che ospita i profughi; rivede anche un vecchio compagno d'armi, Eriè, e tra i due si accende una tempestosa discussione; questi sostiene i principi moderati, l'altro predica il terrorismo. Intanto un distaccamento inglese, alla caccia degli immigrati clandestini, circonda la colonia agricola, ma Taumen e Dina riescono a sottrarsi alla cattura. Il giorno dopo David compie un attentato contro il quartier generale inglese e viene fatto prigioniero. Per rappresaglia i terroristi catturano e tengono in ostaggio un tenente inglese, minacciando di ucciderlo se David verrà giustiziato. Ambedue sono fucilati.

 

Il film è stato presentato a New York nel 2009 nell'ambito de ' La rassegna sul Neorealismo Italiano', con la proiezione di circa 40 pellicole dei più autorevoli registi italiani, realizzate tra il 1943 e il 1962.

Il film in questione presenta alcuni dei fondamentali canoni estetici della cinematografia di quel periodo: l'impiego di attori non professionisti, presi dalla strada, il realismo dell'ambientazione ottenuto abbandonando gli studi di posa a favore delle riprese in esterni e girando nei luoghi stessi in cui si svolge l'azione, l'adozione di uno stile di tipo documentaristico, la narrazione di vicende ispirate alla vita quotidiana, ai fatti di cronaca. Il film fu infatti girato nei campi profughi di Bari Palese e di Trani, con l’ausilio di centinaia di profughi quali comparse, quindi nei vicoli di Bari vecchia, per simulare quelli di Gerusalemme e Haifa, e lungo le coste pugliesi per la partenza e l’approdo della nave colma degli esuli ebraici diretti in Palestina.

Il film passa nell'indifferenza generale. Probabilmente il suo intento era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica circa i diritti della minoranza ebraica in Palestina ad avere un proprio stato autonomo; quando esce nelle sale però risulta ampiamente sorpassato dagli eventi: l’Inghilterra ha rinunciato al proprio mandato in Palestina ed è stato proclamato lo stato di Israele con la conseguente espulsione di migliaia di palestinesi.

Da un punto di vista prettamente storico, giacchè è storica l'ambientazione della vicenda, il film presenta una macroscopica carenza: la mancanza di qualsiasi accenno ad eventuali problematiche di tipo arabo-palestinesi e una interpretazione di quegli avvenimenti quasi fossero eroici episodi di una insurrezione popolare israeliana nei confronti degli oppressori inglesi.

 

 

 

Il grido della terra (1949)

 

Regia: Duilio Coletti

 

 

 

 

Locandina 33x70