Neorealismo e dintorni

Due soldi di speranza (1952)

 

Regia: Renato Castellani

 

La trama: ritornato al suo paese dopo il servizio militare, Antonio scopre di essere l'unico sostegno di una numerosa famiglia. Non trova una occupazione stabile ma solo lavori occasionali, e ciò rende difficile il suo rapporto con Carmela: i due si amano ma il padre di lei è contrario alla loro unione, almeno fino a che il giovane non trovi un lavoro stabile. Accade intanto che Giuliana, una sorella, viene sedotta da un possidente; affinché la ragazza possa sposarsi è necessario farle un po' di corredo, e anche questo peso grava sulle spalle di Antonio. Il buon parroco per aiutarlo lo ingaggia come aiuto sacrestano: così guadagnerà qualche soldo e potrà provvedere alla sorella. Ma mentre di giorno lavora in Chiesa, di notte Antonio va a Napoli ad attaccare i manifesti del PCI: c'è anche il suo matrimonio con Carmela a cui pensare! Questo comportamento "politicamente stravagante" viene però presto scoperto: il parroco lo licenzia e il padre di Carmela ancor più gli nega la figlia. Alla fine vince l'esasperazione: i due ragazzi, nonostante le avversità, si recano in chiesa per sposarsi con il plauso e i doni augurali dei compaesani commossi.

 

"Questo film è stato realizzato a Boscotrecase, alle falde del Vesuvio presso Napoli. Ad esso ha partecipato tutto il paese con i suoi abitanti, le sue vie, le sue Chiese, le sue case... ". Questa dichiarazione, che precede l'inizio della visione, ci preannuncia l'ambientazione della storia: è un film dedicato alla povere gente, alle loro abitudini e usanze, alle storie di ogni giorno fatte di piccole cose, superstizioni, pettegolezzi; è la quotidianità degli abitanti di questo pugno di case quando non c'è ancora la televisione e il boom economico del dopoguerra ancora non arriva alle falde del Vesuvio. Le condizioni di vita potrebbero oggettivamente configurarsi come drammatiche: la quasi totalità degli abitanti è indigente, analfabeta, non ha lavoro; ma il regista non da al film una valenza sociale:  non c'è ribellione nei protagonisti,  bensì l'atavica accettazione meridionale degli eventi e la solidarietà tra poveri che sperano in un futuro migliore. Castellani si muove sulla scia di un neorealismo ormai al tramonto e prepara il terreno alla serie delle commedie di Pane, amore e ... che, etichettati di neorealismo rosa, raccoglieranno severe critiche dai Neorealisti più dogmatici, (vedi Pane, amore e fantasia ) ma riscuoteranno grande successo di pubblico.

 

 

Locandina 33x70