Neorealismo e dintorni |
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Carica eroica (1952)
Regia: Francesco De Robertis
Carica eroica è uno degli ultimi film dell'ex Tenente di Vascello De Robertis, in cui il regista, venendo meno all'ispirazione marinara, che aveva caratterizzato quasi tutte le sue precedenti realizzazioni, ma traendo spunto da una reale vicenda della Campagna di Russia (La carica di Isbuscenskij, del 1942 ), ancora una volta esalta il valore e l'abnegazione del soldato, questa volta di cavalleria, italiano. La trama: durante la guerra il reggimento di cavalleria Savoia viene inviato in Russia. Penetrato in territorio nemico il reggimento arriva ad un villaggio; qui una pattuglia, in ricognizione, viene accolta da una scarica di mitraglia, proveniente dalla cima di un campanile. Una giovane donna, Kalina, viene catturata con l'arma in pugno; ma il tribunale di guerra, per accattivarsi l'animo degli abitanti, decide di risparmiarle la meritata condanna. Tra i soldati italiani e la popolazione si stabiliscono rapporti di pacifica convivenza; tra Kalina e il capitano Valli nasce un tenero sentimento. In seguito ad un improvviso ordine di partenza, il reggimento deve mettersi in marcia per raggiungere le linee avanzate, minacciate dal nemico. Il comando tedesco, che ha chiesto l'appoggio di unità italiane, non crede che l'intervento della cavalleria possa esser efficace; ma i cavalleggeri italiani mostreranno quanto siano infondate le previsioni degli alleati tedeschi: caricheranno le batterie nemiche, riuscendo a sopraffarle, ma riportando gravissime perdite.
Locandina 33x70
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Il regista Francesco De Robertis ha caratterizzato la sua produzione con opere prevalentemente a carattere bellico: Uomini sul fondo (1941), La nave bianca (1941), Alfa Tau (1942), Uomini e cieli (1943), Fantasmi del mare (1948), Carica eroica (1952). Egli non è stato però un portavoce della propaganda di Regime, come qualcuno ha voluto considerarlo, ma viene invece annoverato come uno dei precursori del movimento neorealista. La sua poetica non ha valenza politica o sociale; nell'ambientazione scelta, quella del mondo militare, che professionalmente è il suo Mondo, in modo autobiografico, ne coglie i risvolti umani, i piccoli sentimenti, come l'amore o la nostalgia della famiglia, l'infanzia o la vecchiaia, ma anche i grandi passaggi drammatici della Storia; e tutto, come già detto, con una narrazione distaccata, documentaristica, e con interpreti veri, presi dai Corpi Ufficiali e Sottoufficiali della Regia Marina, dell'Aviazione o dell'Esercito.
E' interessante, per meglio cogliere l'ispirazione del regista nel contesto storico-sociale di quegli anni, leggere l' Intervista rilasciata dalla figlia Daniela De Robertis [46].
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