Neorealismo e dintorni

Nessuno ha tradito (1954)

Regia: Roberto Montero

 

La pellicola è annoverata tra i Film della Resistenza dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

 

La trama: il vecchio maestro Colombo, in procinto di andare in pensione, racconta alla giovane maestrina venuta a sostituirlo, la tragica storia di due ragazzi, Bruno e Sandro, che occupavano un banco in un angolo dell'aula; diversi per temperamento e per carattere, erano legati da un'intima e profonda amicizia. Bruno, finita la scuola, s'era iscritto all'università, mentre Sandro aveva seguito il mestiere del padre, agricoltore. Alla guerra Bruno aveva partecipato come ufficiale, Sandro come soldato: durante l'ultimo periodo Bruno si era arruolato nelle forze della RSI, mentre Sandro aveva optato per la resistenza, unendosi ad un gruppo di partigiani. Catturato e fucilato dai tedeschi, si era sparsa la voce in paese che ciò era avvenuto per una delazione da parte di Bruno; la madre e la sorella erano state perseguitate. Anche Bruno veniva ucciso durante un'azione di sabotaggio.  Solo il parroco e il maestro, conoscendo intimamente i ragazzi, non avevano prestato fede alle dicerie. Alla fine la verità era venuta a galla: si trattava di una calunnia e Bruno non aveva tradito l'amicizia.

 

Nonostante i temi trattati siano tra quelli cari al Neorealismo, l'amicizia, la lotta partigiana, l'infamia delle delazioni, le persecuzioni fratricide sullo sfondo della guerra civile apertasi nei mesi di vita della Repubblica di Salò, non c'è alcuna volontà da parte del regista di trarne spunti di educazione morale o civile; le vicende dei due compagni di classe, diventati adulti, è solo il pretesto per ricavarne una storia melodrammatica.

 

 

 


 

 

 

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