Neorealismo e dintorni

La trama: l'ultimo anno scolastico in una classe di un liceo classico di Roma. Il regista segue le vicende di questi alunni, dal primo giorno di scuola agli esami di maturità; si intrecciano amicizie, amori, incomprensioni con i genitori e con i docenti; qualcuno è povero ma felice, qualcun'altro benestante ma infelice; un giovane insegnante cerca di capire i loro problemi ma spesso incontra un muro di diffidenza ed egoismo.

 

E' l'Italia degli anni '50 che il regista rappresenta in questo intreccio di storie e personaggi, fotografando il disagio giovanile di un'età di transizione tra la spensieratezza da studente e la consapevolezza che il futuro riserverà giorni meno allegri e spensierati. Il regista non è nuovo a questo genere di film, in cui, con garbo e buon gusto, tratteggia una pluralità di personaggi (analoga tecnica aveva già utilizzato in Domenica d'agosto (1950) e Le ragazze di piazza di Spagna (1952)), e con sensibilità neorealista ne fonde e finalizza le storie per rappresentare la realtà di una società uscita dalla guerra ma non ancora ripresasi.

Non si tratta quindi di una pellicola che segue tutti i dettami del Neorealismo classico, ma è certamente una realizzazione che ne ha raccolto lo spirito e il nuovo modo di intendere il cinema, rivolto ai problemi della società e alla gente reale, e può ascriversi a quella evoluzione del genere etichettata come Neorealismo rosa.

 

Foto 35x50

Terza liceo (1953)

Regia: Luciano Emmer

 

 

 

 

Locandina 33x70