I film di Pier Paolo Pasolini

La lunga notte del '43 (1960)

 

Regia: Florestano Vancini

 

Sceneggiatura: Florestano Vancini, Ennio De Concini, Pier Paolo Pasolini

 

Il film è tratto da un racconto di Giorgio Bassani, "Una notte del '43", ispirato da un tragico episodio realmente accaduto a Ferrara durante l'occupazione nazista, di cui il regista era stato testimone oculare.

 

La Trama: nell'autunno del 1943, a Ferrara, il fascista Aretusi fa assassinare il moderato console Bolognesi; accusa gli antifascisti dell'assassinio e conduce poi la rappresaglia: undici fucilati sotto la casa del farmacista Barillari, tra cui il padre dell'amante di Anna, moglie di Barillari. Dopo l'eccidio, Anna lascia Ferrara e il suo amante fugge in Svizzera. Nell'estate del 1960 quest'ultimo torna in città e incontra Aretusi; i due si stringono la mano.

"De Concini e io, sceneggiatori, ci siamo documentati direttamente sulla storia: sia attraverso testimonianze orali, sia attraverso la stampa e le pubblicazioni dell’epoca... Io avrei voluto usare tali testimonianze fino alla lettera; esservi fedele senza alcun compromesso. Ciò non era evidentemente possibile. Comunque io ho tentato: e nella sceneggiatura si può leggere una scena - che poi non è stata, con mio grande dolore, girata – in cui Pino Barilari, dalla finestra, all’alba, guardando i morti sul marciapiede, dice alla moglie, muta, i nomi di alcuni dei fucilati, riconoscendoli. Questa semplice enumerazione poteva essere un momento quasi epico, dolorosamente umano. E c’era poi una variante della sceneggiatura, in cui io avevo scritto un rapido dialogo tra alcune donne davanti a cui passava Anna, che dava altre circostanze vere di quella notte ". [30]

A causa della delicatezza della vicenda narrata, tratta da un fatto vero (l'eccidio del novembre del 1943 di una decina di antifascisti ferraresi), il regista incontrò non poche difficoltà a realizzare il film: i produttori avrebbero preferito che la rappresaglia venisse attribuita ai nazisti anziché ai fascisti ma Vancini si oppose ed il film rimane una delle più importanti testimonianze del periodo di oppressione nazi/fascista. E' stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

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