La Cinematografia nel Nord Italia

Enrico IV (1943)

Regia: Giorgio Pastina

 

Revisione cinematografica:

- La prima revisione, della quale si conservano pochissimi dati, avviene a Venezia (1944) e riceve il Nulla Osta alla proiezione.

Viene bloccato dal P.W.B. nei territori del Sud Italia e a guerra ultimata subisce due revisioni successive da parte del Sottosegretario per la Stampa e le Informazioni (Vincenzo Calvino) con Nulla Osta alla proiezione e due differenti Note:

- il 25 febbraio 1946 "Revisionata la pellicola nulla osta alla programmazione limitatamente alla Sicilia e alla Sardegna, purchè dalla testata e dalla pubblicità venga eliminato il nome dell'attore Osvaldo Valenti;

- il 31 maggio 1946 "Che sia eliminata dalla testata e dalla pubblicità il nome dell'attore Osvaldo Valenti".

 

Il film è stato girato e completato a Roma, a Cinecittà, come dimostrano le numerose foto di scena ivi scattate nel 1943 da Foto Bragaglia e conservate a Milano presso la Fondazione Cineteca Italiana; esce nelle sale alla fine dell'anno con una recensione di [Jacopo Rizza, Il Giornale d'Italia, 25 dicembre 1943]: "...non c'è quel dialogo serrato, quel grandinare di logica che ti martella di continuo la mente, non ci sono quei tipi torniti con vigorosa vivacità e con profonda ironica umanità: non c'è insomma Pirandello. Se, dato il soggetto, il film non si dovesse confrontare col dramma, risulterebbe una fatica piana, nitida e scorrevole, ma stagnante nella banalità [...] Osvaldo Valenti fa di questo Enrico IV una seconda edizione, riveduta e corretta, del Giannetto di 'La cena delle beffe', ma la fa benissimo".

 

Certamente la distribuzione di questo film, come "La locandiera", prevalente nel Nord-Centro Italia, ha risentito del fatto che i due interpreti principali, la Ferida e Valenti, sono stati tra i primi artisti a trasferire le loro attività a Venezia.

 

Dalla commedia omonima di Luigi Pirandello

 

Trama: a causa di una caduta da cavallo provocata da un suo rivale in amore, Belcredi, il conte Enrico Di Nolli perde la memoria e crede di essere Enrico IV. Chiuso nel suo maniero, il conte inizia a comportarsi come il re e trascura la donna che ama, Matilde, che però continua a sperare nella sua guarigione. Solo quando lei muore, il conte riesce a ritrovare la memoria, ma il suo vecchio rivale Belcredi, ora sta insidiando Frida, la figlia di Matilde. A lui non resta che difenderla e trafigge con la spada il rivale; quindi ridendo finge che sia ricaduto nella pazzia.

 

 

 

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