Neorealismo e dintorni |
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La nave bianca (1941)
Regia: Roberto Rossellini e Francesco De Robertis
Foto 35x50
Il contributo dato dai due registi alla realizzazione del film è controverso: - alcuni critici attribuiscono il film esclusivamente a Rossellini e lo considerano il suo primo film da regista; - secondo Roberto Poppi [12] De Robertis scrive il soggetto, solo in parte lo dirige e lo lascia per il completamento a Rossellini; - secondo una testimonianza di Mario Bava (assistente operatore) il film, girato da Rossellini, viene completamente rifatto da De Robertis, già autore del soggetto e della sceneggiatura.
La dichiarazione di Bava, partecipe della realizzazione del film, sembra la più attendibile; il film è preceduto dalla seguente dichiarazione:" Come già in Uomini sul fondo anche in questo racconto navale tutti i personaggi sono presi nel loro ambiente e nella loro realtà di vita, ... Hanno partecipato: le Infermiere del corpo volontario, gli Ufficiali, i Sottoufficiali e gli Equipaggi. Il racconto è stato realizzato sulla nave ospedaliera "Arno" e su una nostra nave da battaglia. Ideato e diretto dal Centro Cinematografico del Ministero della Marina (il cui direttore Tenente di Vascello Francesco De Robertis aveva già diretto Uomini sul fondo, n.d.r.)".
Non c'è alcuna indicazione nei titoli di testa sulla presunta regia di Roberto Rossellini; questa invece compare su tutto il materiale utilizzato per la pubblicità del film (manifesti, foto, brochure).
Brochure 20x27
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E' il secondo film del regista De Robertis, e da taluni considerato come il primo film diretto da Roberto Rossellini; il contributo da parte dei due è tuttora in discussione, come meglio evidenziato a lato.Il film è uno di quelli ritenuti anticipatori del Neorealismo. Viene realizzato durante la guerra con attori non professionisti; gli esterni sono girati a Taranto nella zona del porto che sarà, poco dopo le riprese, oggetto di pesanti bombardamenti aerei. Nel film sono state inseriti, durante il montaggio, spezzoni di alcuni documentari di guerra realizzati durante le battaglie navali di Punta Stilo e Capo Teulada; questa tecnica la troveremo anche in altri film del periodo bellico e postbellico (cfr.La città dolente).
La trama: l'azione si svolge durante la seconda guerra mondiale; tra i marinai imbarcati, il fuochista Augusto Basso intrattiene uno scambio epistolare con la sua madrina di guerra, la maestrina Elena Fondi. Augusto ed Elena non si conoscono, ma sono legati da una medaglietta di cui, entrambi ne possiedono una metà. La nave su cui è imbarcato Augusto prenderà parte ai combattimenti di Punta Stilo e Capo Teulada dove vengono feriti molti marinai; lo stesso Augusto per subire un intervento chirurgico viene trasferito sulla nave ospedaliera, la "nave bianca". Tra le infermiere volontarie, su questa nave, c'è anche Elena e i due si riconoscono grazie alla medaglietta. La nave bianca è alla fonda nel porto di Taranto; tutti i marinai sono in ansia perchè la nave su cui erano imbarcati non ritorna; finalmente la nave rientra e Augusto, immobile a letto ma aiutato da Elena, può rivederla passare attraverso un oblò.
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