Neorealismo e dintorni

Roma città libera (1946)

 

Regia: Marcello Pagliero

 

Soggetto di Ennio Flaiano e Sceneggiatura di Ennio Flaviano, Cesare Zavattini e altri.

 

Il titolo originario del film era La notte porta consiglio, ma fu poi diffuso con quello di Roma città libera sull'onda del successo di Roma città aperta, da poco uscito nelle sale.

Il film si presta a molteplici considerazioni:

 

- ha il tono di una commedia garbata, quasi una fiaba, evocativa di un momento cruciale della nostra storia narrato però senza tensioni emotive o toni drammatici anzi con ironia e positività: i farabutti vengono arrestati, il signore distinto ritrova la propria identità, il giovane disoccupato e la ragazza decisa a prostituirsi si innamorano e affrontano insieme le difficoltà del momento. Traspare in questa storia lo stile garbato e fiabesco di Ennio Flaiano (l'atmosfera ci fa venire in mente il più recente Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli) e il tono grottesco e surrealista, insito nella vicenda, di Cesare Zavattini, che troverà la sua massima espressione più avanti in Miracolo a Milano o in Buongiorno elefante;

 

- la presenza di Zavattini certamente si concretizza nella tecnica di ripresa utilizzata che segue la sua "teoria del pedinamento", cioè la trascrizione della realtà nel rispetto spazio-temporale senza alcuna intermediazione del montaggio delle riprese o artificio scenico; ciò si traduce, tra l'altro, in una contemporaneità tra durata dell'azione e durata del film come appunto nel caso in questione: la vicenda si svolge nell'arco di una notte, in poche ore, quasi quanto la durata del film;

 

- il realismo dell’ambientazione con riprese in esterno, girate nei luoghi stessi in cui si svolge l’azione (le riprese notturne furono rese possibili grazie ai gruppi elettrogeni forniti dalle truppe alleate); l’adozione di uno stile di tipo documentaristico; la narrazione di vicende ispirate ad avvenimenti e fatti che in quel periodo storico potevano dirsi di cronaca: sono questi i fondamentali principi estetici che collocano questo film nel ristretto gruppo di opere che possono a pieno titolo definirsi "neorealiste".

 

Una curiosità: la trama e il personaggio di De Sica fa venire in mente un film relativamente recente: Trastevere (1971) di Fausto Tozzi; quì la vicenda si svolge seguendo le vicissitudini di una cagnetta che, smarritasi in Trastevere, passa di mano in mano attraverso vari padroni ed è così testimone di movimentati episodi della vita di quartiere; in Roma città libera è la preziosa collana di perle rubata a fare da collante alla sequenza di avvenimenti che si succedono in questa notte romana; in entrambi i film una elegante interpretazione, una "perla" per restare in tema, di De Sica, alla ricerca del proprio cagnolino nel primo, distinto smemorato nel secondo.

 

 

 

 

 

 

 

La Trama: tutta la vicenda si svolge in una notte, in una Roma appena occupata dalle truppe alleate: un ladro bonario impedisce a un giovane disoccupato di suicidarsi e se lo porta dietro per insegnargli il suo mestiere; una dattilografa con grossi problemi economici decide, per sopravvivere, di darsi alla prostituzione; alcuni banditi trafficano con il commercio di perle rubate, vere e false, aiutati dalle loro amanti; un “signore distinto”, da poco eletto membro del governo (Vittorio De Sica), ha perduto la memoria per una caduta e chiede a tutti di riconoscere la propria identità; e tra caffè notturni, bische, strade e piazze male illuminate, ronde della Military Police alleata e commissariati di polizia interessati all'arresto dei trafficanti e alla ricerca del politico scomparso, si snodano tante improbabili avventure tipiche di quel tempo, con leggerezza e simpatia.

 

 

 

Manifesto 140x200

 

 

La composizione del manifesto è insolita:

un pezzo nel classico formato 100x140 e due pezzi di formato 70x140 e 30x140. La parte inferiore originaria fu stampata con il primo titolo La notte porta consiglio, come si può dedurre dalle tracce visibili degli estremi superiori della "L" e delle due "t"; la striscia con questo titolo fu successivamente tagliata per essere sostituita da quella con il titolo definitivo prescelto.

 

 

Anche la distribuzione del film fu cambiata, forse a causa delle vicissitudini iniziali: dalla ENIC, inizialmente prevista, alla PAO Film.