Neorealismo e dintorni |
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La pattuglia sperduta (1953)
Regia: Piero Nelli
Trama: marzo del 1849: borghesi, contadini operai, studenti del Piemonte e di ogni altra regione d'Italia vanno ad ingrossare le file dell'esercito sardo, attestato sulla linea di armistizio del Ticino. Una pattuglia di otto uomini in servizio di avanscoperta lungo le rive del fiume, in seguito allo svolgersi dei successivi eventi, viene tagliata fuori dal grosso delle truppe ed abbandonata a se stessa nel territorio ormai tenuto dal nemico. L'avventura di questi otto uomini che in quei giorni furono i soli a portare la divisa italiana nella risaia tra Pavia e Vercelli, occupata dalle truppe del Maresciallo Redetzky, si conclude tragicamente al tramonto del 23 marzo.
Nessuno degli interpreti è un attore professionista, ma tutti sono presi 'dalla strada', come enfatizzato nei titoli di testa del film (" Gli interpreti di questo film non sono attori professionisti. Nella vita sono borghesi, intellettuali, contadini, operai, artigiani, come quelli che dal tempo del Risorgimento e dell'Unità, fino ai giorni a noi più vicini, sempre sono stati protagonisti della storia d'Italia, nella cattiva e nella buona sorte") e come recita la locandina; le riprese del film furono tutte effettuate sui luoghi teatro della vicenda narrata o comunque limitrofi: nei dintorni di Casale Monferrato, nei centri di Moncalieri, Carignano e Brandizzo, ed in alcuni terreni del Novarese e del Vercellese; gli interni a Torino. Alcuni i giudizi lusinghieri che individuano in questo film una delle rare realizzazioni che affronta la tematica del Risorgimento senza toni apologetici: "Ci voleva Piero Nelli per mostrarci un Risorgimento con occhio realistico e crudo. Apprezzabile il coraggio di affrontare in maniera spregiudicata un argomento sacro" [Gianfranco Casadio - La guerra al cinema - Longo Angelo Editore ]; "Lavoro notevole che affrontando con coraggio anticonformista una inconsueta pagina risorgimentale, si colloca tra i maggiori fermenti culturali del cinema dei primi anni Cinquanta" [Pier Marco De Santi - Il Risorgimento nel Cinema italiano - Rivista Militare]; "Sforzo di operare in senso anticonformistico, di allontanarsi dallo schema oleografico, apologetico, cartaceo, da personaggi astratti e mitologici" [Guido Aristarco - Cinema Nuovo, n.43 settembre 1954]; "Quando il cinema italiano si è occupato del nostro Risorgimento lo ha fatto in modo non realistico, Nelli ci ha saputo offrire il ritratto di un'epoca: niente oleografia, niente retorica per avallare una concezione convenzionale del Risorgimento" [Massimo Mida - Eco del Cinema e dello Spettacolo, n.69 marzo 1954]; i"Il film è opera nobile, anche se ambiziosa; fioriscono episodi di realismo e non mancano motivi di commozione" [Filippo Sacchi - Corriere della Sera, 22 luglio 1954].
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Piero Nelli esordisce come aiuto regista con Giuseppe De Santis in Riso amaro (1949) e in Non c'è pace tra gli ulivi (1950). Il produttore Cristaldi lo coinvolge nella regia de La pattuglia sperduta primo film realizzato dalla casa di produzione Vides da lui appena acquisita. Il film viene considerato come unico esempio di Neorealismo risorgimentale.
I Locandina 33x70
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